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PIANOSA, TELECAMERE ANCHE SOTT'ACQUA CONTRO GLI ACCESSI DI SUB "CLANDESTINI"

Il Tirreno, 10 marzo 2021

L'isola gioiello dell'arcipelago
Pianosa, telecamere anche sott'acqua contro gli accessi di sub "clandestini"
Il Parco cerca un'azienda in grado di realizzare la videosorveglianza: il sistema servirà inoltre a monitorare la salute dell'habitat

Alcuni occhi elettronici subacquei proteggeranno Pianosa da accessi non autorizzati e al tempo stesso monitoreranno in tempo reale lo stato di salute del mare, il bene più prezioso dell'isola piatta. È su questo fronte che si sta muovendo il Parco nazionale dell'Arcipelago toscano che, sull'albo pretorio dell'ente, ha pubblicato una manifestazione di interesse rivolta alle aziende disponibili a realizzare il sistema di videosorveglianza subacquea in almeno due punti sensibili di Pianosa.

Il contesto

L'isola di Pianosa, si legge nella scheda tecnica allegata al provvedimento del direttore del Parco Maurizio Burlando, è collegata esclusivamente con traghetto pubblico di linea settimanale (di norma il martedì) con l'Isola d'Elba (Rio Marina) e con la Toscana continentale (Piombino) per il trasferimento di merci, passeggeri e veicoli. "Sull'isola - si legge nell'atto - non sono presenti esercizi pubblici con esclusione di un piccolo hotel e un bar-ristorante aperti nei periodi di massima affluenza turistica. Oltre al servizio pubblico di linea l'isola è collegata con l'Elba (Campo nell'Elba o Marciana Marina) con vettore privato Aquavision Servizi Marittimi srl. La fruizione a terra e a mare è strettamente regolamentata (informazioni su www.islepark.it). Altre tipologie di accesso all'area protetta quali la navigazione, la sosta, l'ancoraggio, l'ormeggio, la permanenza di imbarcazioni nelle acque protette e la realizzazione di immersioni sono subordinati all'autorizzazione rilasciata dall'Ente Parco, esclusivamente per motivi di lavoro o studio".

L'obiettivo

L'idea del Parco è allestire almeno due punti di monitoraggio subacqueo, in via sperimentale, con un sistema di videosorveglianza. Le telecamere saranno installate a una profondità variabile tra i 10 e i 30 metri, con una distanza dalla costa fino a un massimo di 500 metri. Due sono gli obiettivi del progetto che si colloca tra le azioni previste dal piano di cooperazione Italia / Francia Interreg "Neptune": monitorare l'attività dell'uomo nell'area (zone interdette all'accesso con l'eccezione di subacquei autorizzati dall'Ente Parco) e nello stesso tempo fornire informazioni per la valorizzazione di habitat o di siti archeologici.

Le telecamere subacquee, nell'idea del Parco, dovranno avere determinate caratteristiche. In primo luogo dovranno essere in grado di trasmettere in tempo reale parametri ambientali alle strutture del Parco che si trovano a Pianosa e all'isola d'Elba. Anche sul fronte della sicurezza il sistema di videosorveglianza subacqueo sarà collegato ai portali delle forze dell'ordine che si occupano di tutelare l'isola da accessi non autorizzati. Altre caratteristiche? Le telecamere dovranno essere in grado di zoomare, ruotare a 360 gradi, essere fissate a dei supporti in modo da permettere un facile di intervento di manutenzione. E non dovranno utilizzare luci artificiali che possano creare interferenze pericolose con i cicli di vita degli organismi marini.

Lu.Ce

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