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PIANOSA: VOGLIO EVITARE IL DEGRADO

Il Tirreno, 11 agosto 2017

"Pianosa: voglio evitare il degrado"
Il sindaco Montauti spiega il suo progetto: ci sono edifici a rischio, solo i privati possono intervenire.
"Riqualificare l'isola. Lo chiedono i campesi. Lo vogliono gli elbani".

Davide Montauti, solo da alcuni mesi alla guida del Comune di Campo nell'Elba sotto la cui giurisdizione ricade l'ex Isola del Diavolo, ha le idee chiare su quali scenari si potrebbero aprire per un rilancio dell'ex isola supercarcere più grande d'Italia. Per una sua nuova rivisitazione e riutilizzo delle sue principali emergenze. Se da una parte l'istituzione della colonia agricola e poi carcere di massima sicurezza ne hanno garantita e salvaguardato il suo habitat, proteggendo il territorio da qualsiasi intervento umano che ne avrebbe modificato l'aspetto, dall'altra però ha reso l'isola monofunzionale, caratterizzandola unicamente per il suo aspetto di luogo in cui il condannato sconta la pena. Oggi c'è bisogno di scrollarsi di dosso questo pesante fardello. "Se non si interviene con tempestività - continua il nuovo primo cittadino campese - si corre il rischio che anche quello che attualmente è utilizzabile ricada nel degrado e nell'abbandono più totale. Sarebbe un peccato vederli decadere a poco a poco". Come l'edificio adibito a ex caserma che si trova al centro dell'Isola piatta, nelle immediate vicinanze del carcere di massima sicurezza. "È ancora in buono stato - considera sempre il sindaco Davide Montauti - Perché a realizzarci un ostello della gioventù o qualcosa di similare, purché venga di nuovo riutilizzato e risulti utile alla collettività?". Un esempio, fra i tanti che si potrebbero fare. Ma che la dice lunga su come si cerchi di dare nuovo volto a un'Isola troppo a lungo rimasta confinata nell'immaginario collettivo come luogo di detenzione, Isola del Diavolo, appunto.

Ma c'è poi un altro aspetto da considerare. I vari enti che per una voce o per un'altra hanno potestà su questo territorio piatto. Il Demanio, il parco nazionale, i ministeri e il Comune di Campo nell'Elba, senza contare infine le competenze che ricadono sotto la diocesi di Massa Marittima-Piombino per quanto riguarda le cosiddette catacombe cristiane. Tanti soggetti protagonisti. Tante teste con cui confrontarsi e immancabilmente tanti programmi di sviluppo da coordinare. "Noi rispondiamo del novanta per cento del territorio - puntualizza Montauti - ed è sono quello prevalentemente agricolo. Le case, le abitazioni del porto sono di competenza del Demanio dello Stato, mentre l'ente parco risponde della casa dell'agronomo". Gli appartamenti del porto non hanno più visto residenti dall'epoca in cui l'istituto penitenziario ha cessato di esistere. Da allora non hanno ospitato più nessuno.

"Per quello che è nostra competenza - aggiunge il sindaco - e cioè i terreni agricoli, abbiamo pensato attraverso bandi predisposti allo scopo di coinvolgere aziende elbane considerando la vicinanze. Successivamente si potrebbe dare le opportunità anche ad agricoltori toscani. Ma oltre questo non mi spingerei. L'importante per me è la condivisione dei progetti per lo sviluppo contingentato dell'Isola. Tutti gli enti coinvolti dovrebbero sedersi attorno allo stesso tavolo ed elaborare un piano comune che abbia per obiettivo primario la riqualificazione dell'Isola. Penso che questo sia il primo ma indispensabile atto da fare, avendo a cuore il futuro di Pianosa".

Luigi Cignoni

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