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VINO DEI DETENUTI A PIANOSA

Il Tirreno, 11 dicembre 2015

Sopralluogo degli enologi dell'azienda e dell'amministrazione penitenziaria
In fase di valutazione gli investimenti per il recupero delle vigne dell'isola
Vino dei detenuti a Pianosa
Frescobaldi ci pensa

Una nuova collaborazione tra l'amministrazione penitenziaria e l'azienda Frescobaldi per il recupero delle vigne di Pianosa. Un progetto da tempo in cantiere, che ora sta prendendo corpo e sembra vicino alla realizzazione. Nei giorni scorsi c'è stato un sopralluogo "top secret" sull'isola, nel corso del quale il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria, Carmelo Cantone, e gli enologi della Frescobaldi hanno studiato il territorio e i possibili investimenti futuri.

La notizia, trapelata nonostante il riserbo, è stata confermata dallo stesso provveditore Cantone nei giorni scorsi al festival enogastronomico Mare divino, che si è tenuto a Livorno, durante una tavola rotonda su un'altra isola dell'arcipelago toscano, quella di Gorgona. Cantone, in particolare, ha parlato di "un progetto di sviluppo che coinvolge Pianosa e che riserverà delle sorprese". Presente l'enologo del gruppo Frescobaldi, Nicolò D'Afflitto, che ha annuito, rimandando però al futuro la rivelazione di ulteriori dettagli. E chissà che la vendemmia 2016 o al massimo 2017 non ci riservi anche un calice di "Pianosa" dopo il prelibato "Gorgona", vino interamente fatto dai detenuti dell'omonima isola del comune di Livorno che, sotto la guida dell'agronomo di Frescobaldi Federico Falossi, si occupano anche della coltivazione della vigna (Vermentino e Ansonica).

Due isole "slow", Gorgona e Pianosa, dove cibo e vino sono una risorsa culturale e sociale, su cui ha messo gli occhi anche Slow food, già impegnata in una collaborazione con l'amministrazione penitenziaria a Monteregio: lì nel grossetano è già in corso il progetto "Gusto e dignità" che vede impegnati i detenuti in coltivazioni e cura dell'alimentazione, secondo la filosofia dell'associazione.

L'indiscrezione su Frescobaldi giunge in una fase particolare per Pianosa, ex colonia penale, per la quale gli enti interessati (Parco, amministrazione penitenziaria e Comune di Campo) hanno da pochi giorni approvato un piano triennale per gli interventi di recupero e valorizzazione dell'ambiente e dei beni presenti sull'isola ex carceraria, attraverso il maggiore utilizzo dei detenuti in stato di semilibertà del carcere di Porto Azzurro e degli altri istituti toscani (che alloggiano nella struttura del Sembolello). Il lavoro dei detenuti potrebbe tornare utile anche per recuperare alcuni dei beni demaniali in degrado, presenti sull'isola piatta.

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