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PIANOSA SARÀ ISOLA GIOIELLO GRAZIE A LAVORO RECLUSI

Ansa, 18 dicembre 2013

Pianosa 'rimessa a nuovo' grazie al lavoro dei detenuti che, lavorandone la terra e ristrutturandone gli edifici in rovina, la trasformeranno "in un gioiello della natura". Lo ha detto il ministro per la Giustizia Anna Maria Cancellieri, siglando oggi a Firenze, con il governatore toscano Enrico Rossi, un'intesa per il contenimento del sovraffollamento carcerario. Un progetto che prevede anche "interventi sull'isola con il lavoro agricolo e di restauro di immobili da parte di 80-100 detenuti".

Su un punto Cancellieri è stata chiara: Pianosa non tornerà ad essere ciò che è stata fino al 1998, cioè "un carcere speciale: riaprirà per il lavoro dei detenuti", ha rimarcato. Aggiungendo: "Al momento c'e' un investimento in lavoro; poi arriveranno anche soldi". Ancora la data d'avvio del piano non c'è, ma, ha spiegato sempre Cancellieri, "apriremo un tavolo con il Comune per capire quando e come partire". Pianosa, 10 chilometri quadrati di superficie, si trova a 20 miglia dall'isola d'Elba, ed era chiamata dai detenuti "l' isola del diavolo". Le sue attività penitenziarie risalgono al 1856, quando il granducato di Toscana vi istituì una colonia penale; nel 1968 il forte carcerario fu trasformato per volontà del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa in un penitenziario di massima sicurezza e la rimanente popolazione venne evacuata: l'isola ospitò come reclusi i terroristi alla fine degli anni '70 e poi i mafiosi sottoposti al regime 41 bis.

Nel '98 viene annunciata ufficialmente la dismissione del carcere di massima sicurezza. Nel 2004 era già tornata ad accogliere detenuti: una decina, provenienti dal carcere elbano di Porto Azzurro che svolgevano lavori di manutenzione, tra cui il ripristino di sentieri e strade. Nel frattempo l'isola si è aperta al turismo, con una limitazione giornaliera però dei visitatori. In questi anni l'ipotesi di una riapertura come supercarcere ha sempre sollevato polemiche.

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