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IL TRAGHETTO BELLINI PERDE L'ANCORA, FERMO 4 ORE A PIANOSA

Elbareport, 11 ottobre 2012

Il traghetto Bellini perde l'ancora, fermo 4 ore a Pianosa.
Sosta forzata per una ventina di viaggiatori in visita sull'isola.
Sono intervenuti ormeggiatori, sub e marittimi Toremar

Un kenter, detta anche maglia falsa, nuova, messa in luglio. Un congegno che esiste tra due lunghezze di catena e tiene l'àncora della motonave Bellini della Toremar. Non ha resistito allo sforzo provocato da un incaglio e 50 metri di catena sono finiti in mare. Un incidente casuale, che ha bloccato la partenza del martedì dalla piatta isola delle 14.20 e la marcia di ritorno è stata possibile solo verso le 18, una volta recuperata l'àncora. Spettatori forzati una ventina di viaggiatori, pazienti, rassegnati, ben assistiti dal personale della Toremar, passeggeri pronti ad ammirare il tramonto, ormai prossimo, osservando il paradiso pianosino da 200 metri. Un abitato da cartolina che da lontano, illuminato da un sole splendente, pareva privo del pesante degrado che invece si nota camminando per l'antico borgo, abbandonato dopo la chiusura del noto carcere avvenuta nel 1998.

Nel salpare ha commentato il comandante Antonio Mendella, che ha ottenuto il massimo risultato, con tenacia, recuperando tutto il materiale con molteplici manovre l'àncora si è incagliata in uno scoglio e si è spezzato un kenter ed abbiamo perso 50 metri di catena e il prezioso pezzo da 1800 chili che sta alla sua estremità. Non potevamo non tentare il recupero, l'àncora serve per tutti gli attracchi. E' già pronto il pezzo nuovo che monteremo a Piombino.

A dare una spinta risolutiva Alessio, un giovane dell'equipaggio che è anche sub. Si è gettato in mare in tuta, appena accaduto il fatto, nuotando per circa 300 metri alla ricerca della catena e dell'àncora. Dopo una non breve perlustrazione il giovane ha individuato il punto in cui era stata persa. C'è una secca a 5-6 m di profondità dove si è incagliata, ha detto una volta tornato sotto la nave; quindi altra nuotata portando con sé delle taniche e una corda per segnalare il punto esatto. A quel punto l'altoparlante del Bellini ha comunicato, scusandosi con i viaggiatori, cosa stava accadendo. Una ventina di persone che hanno capito l'importanza dell'azione in corso e hanno sopportato il fatto di perdere appuntamenti, di tornare alla propria dimora con notevole ritardo, arrivando a Rio Marina intorno alle 19,45.

A sorreggere l'azione del giovane dipendente della Toremar, altri addetti ai lavori guidati dal comandante, ma anche gli ormeggiatori presenti con la loro barca, che hanno assistito a tutte le reiterate manovre fino alle 18, partecipando attivamente alle operazioni, fornendo anche suggerimenti. Altro importante sostegno è stato fornito da sub presenti a Pianosa, impegnati in altra missione, tra cui l'ex vigile del fuoco portoferraiese Massimo Giudicelli. Sub che si sono immersi più volte per agevolare il recupero della catena e dell'àncora, tirata poi su azionando il verricello del Bellini. Tra i passeggeri anche il vice prefetto Giovanni Daveti, il ricercatore universitario il biologo Giulio Ferretti, due non più giovani pianosine della famiglia Mazzei Braschi che tornavano dall'isola dopo il servizio presso i locali della mostra fotografica.

Stefano Bramanti

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