pianosa

FORTE TEGLIA CADE A PEZZI. ORDINANZA DEL COMUNE PER LA MESSA IN SICUREZZA

Il Tirreno Extra, 2 settembre 2011

Forte Teglia cade a pezzi. Ordinanza del Comune per la messa in sicurezza
Le competenze sull'immobile sono del Demanio che nonostante i solleciti non è intervenuto.
Crolla anche la chiesa.

Trenta giorni di tempo per rimettere in sesto forte Teglia e ripristinare condizioni di sicurezza adeguate nell'area portuale, a ridosso della banchina dove attracca il traghetto della Moby.

Il Comune di Campo, di fronte al persistere dello stato di degrado e abbandono degli immobili di proprietà dello Stato a Pianosa, da tempo ampiamente denunciato ma senza che i responsabili della situazione adottino provvedimenti, prende carta e penna e detta il suo ultimatum. Un'ordinanza, per la precisione, che intima all'Agenzia del demanio, a fronte di un potenziale pericolo di crollo di intervenire per "la realizzazione delle opere di messa in sicurezza delle strutture del forte Teglia". Gli interventi, precisa l'ordinanza del Comune, dovranno essere eseguiti d'intesa con la Sovrintendenza e informando dei lavori l'ufficio tecnico comunale.

"L'esecuzione della presente ordinanza - scrive il sindaco Vanno Segnini - dovrà avvenire prima possibile e comunque entro e non oltre 30 giorni dalla notifica della presente, con l'avvertenza che in caso di inottemperanza il sindaco provvederà d'ufficio a spese degli interessati".

Il provvedimento del Comune prende spunto da un recente sopralluogo dell'architetto Sandra Maltinti a Pianosa. La relazione allegata all'ordinanza, con tanto di materiale fotografico, racconta ciò che in realtà campesi e turisti sanno da tempo. Lo Stato si è dimenticato di essere il proprietario degli immobili sull'isola, l'ha abbandonata. E ora i muri crollano.

Il caso di forte Teglia è ovviamente il più urgente. II muro sulla terrazza che sovrasta l'area portuale viene giù a pezzi mettendo in pericolo imbarcazioni e passeggeri.

Ma anche gli altri edifici dell'isola non stanno meglio, come si legge nella relazione di Maltinti che si è recata a Pianosa per verificare il cantiere di messa in sicurezza dell'area portuale rilevando che "nonostante le richieste e la corrispondenza intercorsa con gli uffici di Firenze e Roma del Demanio, nulla ad oggi è stato fatto per garantire la sicurezza del molo di attracco dal pericolo di crollo della parte del paramento murario posto sulla terrazza che sovrasta l'area portuale". "Stessa situazione - continua la relazione della Maltinti - si osserva lungo le vie del paese, anche si è provveduto a ripristinare le transenne". La soluzione studiata per evitare il transito sotto la torre dell'orologio, anch'esso pericolosa, viene poi definita "origianale" dato che il nuovo passaggio non è indicato e va cercato. Maltinti segnala poi "impedimenti quali scalini e pavimenti sconnessi che sicuramente non forniscono l'accessibilità richiesta dalla legge per i passaggi aperti al pubblico, ma potrebbero causare anche danni a coloro che percorrono tale "strada" per arrivare alla piazza della chiesa". Del resto neppure l'edificio di culto sta tanto bene. "L'area dell'altare - si legge ancora nella relazione - ha subito un considerevole crollo. I calcinacci sono ancora in loco e l'impedimento all'accesso all'area appare parziale e insufficiente a garantire una completa sicurezza per i turisti che vogliano avventurarsi all'interno".

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