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PIANOSA PROVA A RIPARTIRE

Il Tirreno Extra, 19 maggio 2010

Entra nel vivo la stagione delle gite ma sull'isola restano zecche e degrado
Pianosa prova a ripartire
Il Comune batte il Demanio e mette le mani su edifici e terreni

Entra nel vivo la stagione delle gite a Pianosa. A piedi, a cavallo o in bicicletta l'isola torna ad aprirsi ai torpedoni di turisti italiani e stranieri. Al massimo 250 persone al giorno. E le prenotazioni, come sempre, non mancano nonostante da qualche anno a questa parte l'incuria e l'abbandono mettano a rischio la stessa fruibilità di questo angolo di paradiso, interamente di proprietà del Demanio ma sul quale hanno competenze almeno tre diversi ministeri oltre che Comune di Campo, Provincia e Regione.

Una stagione, dunque, che comincia con buone e cattive notizie. Se da un lato l'attività di ristorazione è salva - grazie alla mediazione portata avanti dal Comune con il Demanio sul contenzioso rispetto all'affitto dell'immobile - dall'altro restano incertezze sulla gestione dell'acqua (che il Comune vorrebbe affidare ad Asa), sull'agibilità del pontile in cattivo stato di manutenzione e sull'ormai noto problema delle zecche che infestano l'isola.
A questo, però, si aggiungono anche novità positive e progetti di rilancio che, se non per l'estate alle porte, forse potranno concretizzarsi già la prossima stagione.

Usi civici. Molto dipende dall'esito dell'ormai decennale contenzioso tra Comune e Demanio sugli usi civici. A quanto pare ad averla vinta è stato il Comune (come ribadisce una recente sentenza d'appello). E anche se il Demanio è intenzionato a ricorrere in Cassazione all'amministrazione di Campo potranno andare in uso una parte degli immobili: la foresteria, la mensa (dove si trova il punto di ristoro), gli uffici dell'ex direzione carceraria e l'ex cantina dove tuttora si trovano i vecchi macchinari che il Comune è intenzionato a recuperare come testimonianza di quello che Pianosa era un tempo e naturalmente come attrazione turistica.
Sempre al Comune, poi, potrebbero andare 35 ettari di terreno agricolo (con relativi annessi) dalla coltivazione dei quali - magari attraverso la cooperativa San Giacomo - ricavare prodotti da mettere in vendita.

I progetti. La sentenza, che pure non chiude il procedimento giudiziario, è comunque il punto di partenza di una serie di iniziative - che il Comune intende portare avanti con la Provincia e la Sovrintendenza - sul fronte della valorizzazione dei beni archeologici.
Con la disponibilità dell'ex direzione, infatti, sarà possibile utilizzare i locali per l'allestimento di un museo permanente dei reperti archeologici rinvenuti sull'isola.
Un'esposizione da affiancare a quella organizzata tutti gli anni dagli Amici di Pianosa che - con la sentenza sugli usi civici - potranno risolvere anche il contenzioso con il Demanio sul costo dell'affitto dei locali. E' ovvio però che il rilancio di Pianosa come meta dì un turismo "green" - obiettivo della Provincia come ribadisce l'assessore Paolo Pacini, ma anche dell'amministrazione comunale - passa inevitabilmente da un miglioramento dei collegamenti navali con l'isola. Il Comune sta studiando la pubblicazione di un bando - subito dopo l'estate - per la continuità territoriale, per affiancare all'unico traghetto Toremar che collega l'Elba a Pianosa altre imbarcazioni, per così dire, di linea.

Servizi e degrado. Al momento, comunque, la partita più significativa per Pianosa si gioca sul piano dei servizi e sulla necessità di fermare il lento degrado - in particolare delle strutture del vecchio paese - che rischia di limitare sempre più la fruizione dell'isola. Già oggi, ad esempio, erba alta e zecche impediscono di vistare alcuni dei punti più suggestivi di Pianosa, come ad esempio il porto romano.
Per il taglio dell'erba è stato raggiunto un accordo tra Comune, Parco e autorità penitenziaria e presto cominceranno i lavori di sistemazione dei percorsi frequentati dai turisti. Per quanto riguarda, invece, il servizio di ristorazione proprio ìl Comune è riuscito a evitare la chiusura dell'unico bar ristorante dell'isola autorizzando la Cooperativa San Giacomo (che gestisce il servizio) a siglare un contratto con il Demanio per proseguire l'attività.

Resta aperta la questione dell'acqua non potabile sull'isola e con essa la trattativa del Comune con Asa che potrebbe andare a gestire direttamente il servizio, come dei resto accade su tutto il territorio provinciale. Più difficile, infine, capire a chi spetta intervenire per ripristinare la funzionalità del pontile di attracco. Ad oggi arrivare a Pianosa è possibile ma le navi Toremar qualche difficoltà, a causa dello stato di manutenzione dell'approdo, ce l'hanno.

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