Il Tirreno Extra, 21 novembre 2008
Carcere e amianto: polemiche su Pianosa.
No del Parco alla riapertura. Mazzantini: molti edifici pericolosi.
PORTOFERRAIO. Carcere o non carcere, il futuro di Pianosa continua a far discutere. Dopo le recenti dichiarazioni del senatore del Pd Giuseppe Lumia che ha parlato della possibilità di riaprire il carcere sull'isola c'è stata una generale levata di scudi. «Ci opporremmo in ogni maniera a una decisione del genere - ha detto il presidente del parco dell'Arcipelago Mario Tozzi - l'isola di Pianosa è una zona a tutela ambientale ed è un patrimonio dell'Arcipelago. L'isola deve essere utilizzata per la protezione della natura e l'educazione ambientale».
Pareri simili anche in Parlamento. «Il destino di Pianosa non può cambiare e indietro non si torna», lo affermano la deputata del Pd Silvia Velo e il ministro dell'Ambiente del governo ombra del Pd Ermete Realacci. possibile riapertura del carcere dell'isola di Pianosa.
«L'emendamento di Lumia - proseguono Velo e Realacci - dice che le carceri per il 41 bis dovrebbero essere collocate preferibilmente in aree insulari. È chiaro però che questo non può configurare assolutamente percorsi diversi da quelli elaborati negli ultimi anni per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico dell'Arcipelago Toscano».
Durante il consiglio del Parco si è tornati a parlare anche del recupero degli immobili statali sull'isola. «Alcuni sono pericolanti - ha detto il consigliere Umberto Mazzantini - e in alcune strutture agricole ci sono anche grandi quantità di amianto. Bisogna che si intervenga al più presto».
Cassato in partenza invece il progetto - proposto da un imprenditore - di realizare 50 alloggi da usare in un primo tempo per alloggiare ricercatori alla Villa del Msrchese, l'ex-sanatorio dove fu imprigionato anche Sandro Pertini. Il sospetto è che il piano possa portare nuove pressioni di tipo speculativo.
