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PIANOSA VIETATA A "GUIDO RICCIO" TOZZI DICE NO ALL'ASSOCIAZIONE

Il Tirreno Extra, 1 ottobre 2008

MARINA DI CAMPO. Pianosa sempre più isola off limits. O almeno per certe iniziative. Niente da fare per un torneo di tennis sull'ex isola del Diavolo organizzato dall'associazione "Guido Riccio". Un "niet" da parte del presidente del Parco, come dire Mario Tozzi a una iniziativa di una associazione, Guido Riccio, che da 15 anni organizza d'intesa con l'Aiccre, che è l'associazione dei Comuni d'Europa, l'Anci, l'Upi e l'Uisp, un convegno sui temi comuni ad amministratori e dirigenti degli enti locali d'Europa.
Quest'anno il tema era la "Carta Europea dello Sport per tutti" approvato dalla prima conferenza dei ministri dello Sport del Consiglio d'Europa da tenersi appunto in un luogo particolarmente significativo come Pianosa. Nell'ambito della settimana indetta dal Coni dall'assessorato allo sport della Provincia e dall'Uisp, erano stati presi accordi con la cooperativa San Giacomo per l'organizzazione dell'evento.

Un evento che aveva previsto come sua conclusione il tradizionale torneo di tennis che ha visto scendere in campo, nella precedente edizione, il sindaco di Puyloubier in Provenza, di Sebinitz in Sassonia, l'assessore di Brandys in Boemia, il defunto sindaco di Cascina Carlo Cacciamano e l'attuale sindaco Moreno Franceschini, l'ex e l'attuale sindaco del Comune di Livorno Lamberti e Cosimi, il consigliere Barsantini della Provincia di Pisa, gli assessori di Massa Carrara e vari altri amministratori e dirigenti dei Comuni della Toscana, delle città gemellate.

Per questo il Comitato aveva dotato il piccolo impianto sportivo di Pianosa, delle reti da tennis e da pallavolo con i relativi sostegni e la Coop stessa stava provvedendo a sistemare tutta l'area sportiva abbandonata di Pianosa.

Gabriele Orsini è ai vertici dell'associazione Guido Riccio.

Dice: «Non pensavamo né io, né Zottola né il direttore del carcere di Forte San Giacomo Mazerbo e nemmeno Disperati, direttore dell'Apt, che una tale manifestazione, seppure non dello stesso livello socio-culturale del "pranzo della legalità" col presidente della commissione anti mafia, potesse essere di disturbo all'equilibrio del Parco ma invece il presidente ha detto no: il torneo non s'ha da fare, tutti a casa.
Sembra la radiocronaca di tempi addietro: un uomo solo al comando: Tozzi; e gli altri? Il Consiglio, l'Assemblea del Parco, il Comune di Campo, non hanno niente da dire sulla gestione dei permessi e del Parco in genere oppure, come lamentano tutti, a cominciare dall'Associazione per la difesa dell'isola di Pianosa, è venuto il momento di far sentire anche le altre voci e dare maggiore collegialità a certe scelte che, al di là di questo piccolo episodio fanno l'effetto di allontanare anziché avvicinare la gente all'amore per la natura, al rispetto dell'ambiente e alla passione per il loro territorio che come Pianosa ha bisogno anche di essere conosciuto e vissuto pur con i vincoli e le ristrettezze di un Parco.
Ricordiamoci che Pianosa non è più un carcere di massima sicurezza né una riserva del Presidente, come erano prima le riserve del Re, tipo San Rossore, perché altrimenti l'unica alternativa per Pianosa ritorna ad essere appunto solo un carcere di massima sicurezza dove nessuno allora proprio nessuno potrà andare se non con la palla al piede come ai vecchi tempi».

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