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A PIANOSA L'ORTO PIU' GRANDE DELL'ARCIPELAGO

Il Tirreno 04 aprile 2007

A Pianosa l'orto più grande dell'arcipelago
La coop San Giacomo coltiverà 17 ettari per produrre verdura biologica
Nuovi vitigni su 12 ettari Marmellate e vasetti di capperi saranno i souvenir dell'isola.

PIANOSA. Non solo vino, anche pomodori, melanzane e tante altre verdure fresche e rigorosamente organiche. Sì, Pianosa sta trasformandosi in una grande fattoria biologica, con tando di orto destinato alla produzione delle prelibatezze che all'unico ristorante dell'isola saranno servite ai 250 turisti giornalieri in arrivo da metà giugno. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati consegnati 30 ettari di terreno alla cooperativa "San Giacomo" del carcere di Porto Azzurro. La decisione di destinare 12 ettari di terreno dell'isola a vigneto per vini di qualità è emersa al Vinitualy ed è diventata una notizia che ha suscitato l'attenzione degli esperti. Secondo quanto affermato in un covegno del Vinitaly, a cui hanno tra l'altro partecipato l'assessore regionale Susanna Cenni e gli otto produttori toscani che la rivista Wine Spectator ha annoverato tra i primi cento al mondo, il Comune di Campo nell'Elba, nel cui territorio rientra Pianosa, ha acquistato i diritti di reimpianto dei vitigni, prevendendo il recupero ambientale e dei fabbricati.

Sempre dal convegno è emerso anche che a occuparsi della produzione vinicola sarà un privato al quale il Comune intende cedere i terreni in affitto, con il lavoro affidato alla coop San Giacomo, formata da detenuti ed ex detenuti, che già opera sull'isola. Per l'avvio del progetto, la Provincia ha stanziato 50mila euro, è stato sottolineato a Verona dall'assessore provinciale all'Agricoltura, Maurizio Scatena. I vitigni che saranno coltivati a Pianosa difficilmente saranno quelli attualmente impiantati. Al di là del tipo e della qualità, la decisione che sta prendendo corpo di impiantare nuovi vitigni, dipende dal fatto che per mettere in produzione gli attuali vengono calcolati tempi più lunghi, si parla di quattro-cinque anni, mentre al Parco nazionale si attenderebbero risultati concreti in un tempo più breve.

Attese che sicuramente saranno accontentate con la produzione dell'orto, il più grande bio-orto dell'arcipelago. Si tratta di circa 17 ettari di terreno, che già dalle prossime settimane inizierà a produrre i prodotti tipici della stagione: vari tipi di insalata, pomodori, melanzane e altre verdure. Organici e Ogm-free, potrebbero avere il marchio del Parco e saranno sottoposti a controlli di qualità. Alla produzione di verdura fresca, che sarà servita nel ristorante e potrà essere acquistata dai turisti in gita, si affiancherà quella di marmellate e capperi sotto sale da commercializzare in piccole confezioni in vasetti che potrebbero diventare i souvenir di Pianosa. Significativa la ricaduta occupazionale di questo progetto. I soci lavoratori della cooperativa sono già oltre trenta ed è prevista l'ulteriore crescita di un'altra decina di unità, compreso personale specializzato, in primis agronomi.

La San Giacomo è una cooperativa che nasce dal cuore del carcere di Porto Azzurro e nell'ultimo anno ha assunto una presenza significativa anche all'Elba, dove circa 20 operai sono impiegati soprattutto nel settore dell'edilizia, lavorano per i Comuni di Rio Marina e di Rio nell'Elba e anche per privati, tra l'altro in cinque strutture turistiche. "Nell'ultimo anno c'è stato un salto di qualità anche nelle nostre specializzazioni - dicono alla San Giacomo -. E per chi verrà a Pianosa durante l'estate sarà una sorpresa anche il nostro ristorante, che stiamo ristrutturando per togliergli l'aria da mensa e migliorare l'ambiente rendendolo più accogliente, per questo toglieremo le lunghe tavolate e apparecchiando anche all'esterno".

Ma se con le nuove regole del Parco nazionale, i turisti che arriveranno da quest'anno non potranno portarsi dietro neanche un panino, il ristorante della San Giacomo riuscirà a dar da mangiare a 250 persone al giorno? "Certo che ce la faremo - rispondono alla coop -, nel passato abbiamo apparecchiato anche per 800 persone al giorno. Ce la faremo - assicurano - e miglioreremo la qualità del servizio".

L.R.

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