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PIANOSA ACCENDE IL CONSIGLIO CAMPESE

Lisola 17 agosto 2004

Pianosa accende il Consiglio campese Un'interpellanza presentata dal gruppo d'opposizione guidato da Marco Landi ha portato alla luce l'incresciosa situazione che alla fine di giugno si sarebbe venuta a creare sull'ex isola carcere in materia di smaltimento dei rifiuti. Il vicesindaco Graziani ridimensiona l'accaduto.

ROTTURE dei mezzi e altri fattori ancora da definire nelle settimane scorse hanno creato una situazione di grave crisi sul versante dello smaltimento dei rifiuti prodotti sull'isola di Pianosa. "Montagne di spazzatura alte tre metri" si sarebbero viste secondo Marco Landi. "C'era spazio in abbondanza nei cassonetti" ha ribattuto il vice sindaco Enrico Graziani, che oltre a spiegare i motivi del disservizio se l'è presa con gli agenti del Corpo forestale dello Stato. Non solo. A Pianosa, sempre secondo Graziani, stazionerebbero senza controllo (o quasi) una quantità di persone non previste, che non seguirebbero le normali vie d'accesso. La discussione, che ha messo in luce una situazione a dir poco incresciosa, è avvenuta durante il Consiglio comunale dello scorso 13 agosto in conseguenza di un'interpellanza presentata dal gruppo "La voglia di fare il coraggio di cambiare" capeggiato da Marco Landi. I fatti si sarebbero svolti fra la fine di giugno e l'inizio di luglio. Secondo la minoranza l'interruzione del servizio sarebbe durata un mese, quindici giorni per la Giunta.

Di solito, il mezzo arriva sull'isola il martedì con la nave della Toremar. "Per quanto riguarda il caso particolare del periodo in cui non è stato effettuato il servizio, la colpa era stata del camion che si era guastato" ha ammesso il vice-sindaco. Per le altre settimane, ha proseguito, "abbiamo scoperto che invece dì andare ogni martedì, il concessionario sbarcava a Pianosa ogni quindici giorni. Non pagheremo il lavoro non fatto". Poi Graziani ha smentito, almeno in base ai numeri in suo possesso, la possibilità che sull'isola piatta fossero presenti mucchi imponenti di rifiuti.

"La prima settimana che il camion è sbarcato dopo l'interruzione ha raccolto l8mila chili di spazzatura, dai nostri calcoli sappiamo che la capacità complessiva dei cassonetti che ci sono sull'isola è di 28mila chili, quindi c'era ancora molto spazio". Ciononostante gli agenti della Guardia Forestale hanno sporto una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Ma Graziani non ci sta: "Se i rifiuti erano sparsi per strada, la Forestale che è stata così sollecita a denunciare, non ha fatto il proprio dovere di prevenzione. Non ha vigilato e controllato chi ha abbandonato i rifiuti per strada". Non è finita qui perché il vicesindaco ha preso l'occasione al volo per togliersi alcuni sassolini dalla scarpa. "Mi meraviglio poi" ha detto oche per dei cittadini il ticket messo dal Comune per entrare nell'area agricola sia una gabella.

Nessuno dice qualcosa del genere per il biglietto che ha imposto il Parco. È una cifra che serve a gestire meglio l'area che è di proprietà della comunità campese". E riguardo all'Area protetta: "I problemi che ci troviamo ad affrontare derivano dal mancato rispetto del protocollo d'intesa. Il commissario Barbetti ha aumentato il numero di persone che potevano andare quotidianamente sull'isola senza consultare preventivamente il Comune". E ancora: "Non abbiamo certezze sul loro numero, ma sappiamo che ci sono persone che stanno illegittimamente a Pianosa". Questa situazione, secondo l'Amministrazione, oltre ai risvolti morali, non consentirebbe di calcolare in anticipo l'ammontare dei rifiuti con la necessaria precisione. Detto questo, Graziani ha annunciato le prossime mosse dell'Amministrazione, che tenderanno ad evitare il ripetersi di situazioni simili a quelle accadute un mese fa. Prima di tutto, a causa dei costi eccessivi, non verrà svolta la raccolta differenziata, ma i rifiuti organici non potranno più essere gettati nei cassonetti. Finiranno, invece, nelle apposite compostiere, che sono state fornite dal Comune ad ogni singola struttura o famiglia presente sull'isola. Non solo, chi non mangerà presso la mensa dovrà portarsi via il proprio sacchettino ber gettarlo una volta arrivato all'Elba.

Roberto Miliani

Non si placa la polemica innescata da Martini

S'INFIAMMA di nuovo la polemica fra Legambiente e il sindaco di Marciana Marina, Giovanni Martini.

Questa volta il motivo del contendere è Pianosa, nella fattispecie il numero di visitatori che vi possono accedere e il ruolo di Umberto Mazzantini come collaboratore del Parco nazionale. Ricapitolando, tutto è iniziato con la richiesta di Martini al commissario del Pnat di riportare il numero di visitatori giornalieri a 450 unità. La risposta è stata negativa, da parte di Barbetti ma anche del Comune di Campo nel cui territorio l'isola ricade. Ma la parentesi aperta nei giorni scorsi non è stata chiusa. Il circolo Arcipelago Toscano è intervenuto a sua volta con un duro comunicato per sollecitare gli enti interessati a mantenere le decisioni prese. "dl sindaco Martini - ha tuonato l'associazione ambientalista -cedendo alle pressioni di un privato e chiedendo di ripristinare il numero di 450 visitatori giornalieri, ha dimostrato non solo leggerezza ma anche scarsa conoscenza della reale situazione di Pianosa. Fa bene l'assessore Graziani a richiamare al rispetto di una decisione richiesta dal Comune di Campo nell'Elba e dalla Regione Toscana e condivisa dal Parco nazionale, che ha portato a ridurre il numero di visitatori giornalieri a 250". La risposta del sindaco è arrivata a stretto giro di posta "E' stata questa una leggerezza da parte mia? O forse non vi è stata "leggerezza" in chi ha inizialmente programmato le visite in Pianosa, senza peraltro predisporre le adeguate e necessarie condizioni di accoglienza e in chi, non come me, aveva "conoscenza della reale situazione dell'isola", che non avrebbe potuto sopportare attualmente un numero così elevato di visitatori?". E poi la stoccata.

"Signori di Legambiente, un vostro famoso rappresentante, il signor Umberto Mazzantini non fa forse parte dei consulenti esterni del Parco nazionale, quale voce da sempre ascoltata, fra una "finta dimissione e l'altra, dal tanto da voi bistrattato (si fa per dire) commissario?". La risposta non è stata da meno, e per ora senza repliche ulteriori da parte del sindaco. "Il sindaco ha fatto "come la rospa alle sassate"" replicano gli ambientalisti "il "famoso rappresentante, il signor Umberto Mazzantini" non è affatto consulente per Pianosa".
"Il commissario Barbetti ha nominato in quel ruolo il signor Giuseppe Foresi, ex segretario di An per l'Elba, uomo del ministro Altero Matteoli, esponente di spicco del centrodestra elbano".

"Per capire cosa succedeva a Pianosa - conclude l'associazione -Martini avrebbe potuto semplicemente telefonare al suo amico Foresi, con il quale avrà certamente più confidenza che con l'estremista di sinistra Mazzantini, e chiedere conto delle scelte del Parco".

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