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SU PIANOSA INCOMBE IL SILENZIO DEL PARCO

Lisola 13 gennaio 2004

Su Pianosa incombe il silenzio del Parco L'Ente guidato dal commissario Barbetti finora non ha preso parte al gruppo di lavoro costituito da Regione, Provincia, Comune e Sovrintendenza di Pisa per pianificare il futuro dell'isola. "Andremo avanti lo stesso, il Parco darà il suo parere a Piano approvato" spiega l'assessore provinciale Vanni.

LA STESURA delle regole per la fruizione di Pianosa vede contrapposti il Parco e gli altri enti territoriali. La disputa non sembra prossima a finire, intanto la Provincia per quelle che sono le proprie competenze ha deciso di proseguire a testa bassa. "Stiamo lavorando insieme alla Regione, al Comune di Campo nell'Elba e alla Sovrintendenza di Pisa" dice Claudio Vanni, assessore alla Pianificazione del territorio. L'unico ente che manca all'appello è il Parco Nazionale, o almeno così è stato finora. "Non si sa cosa vuole fare il commissario Barbetti" conferma Vanni.

"Vogliamo definire un quadro di riferimento che esplichi le competenze di pianificazione territoriale della Provincia,, continua "e prima della scadenza del mandato vorremmo finire. Per fare una data, diciamo entro la fine di febbraio. Cercheremo sicuramente di portare fino in fondo gli impegni presi con l'elettorato". Un problema, in questa fase, è sorto a causa del comportamento dell'Ente Parco. "In un primo momento - afferma l'assessore - il Parco voleva una specie d'esclusiva su Pianosa". In seguito, viene puntualizzato, ha ammorbidito le proprie posizioni, ma non tutto è chiarito perché, almeno finora, i suoi rappresentanti non hanno partecipato al gruppo di lavoro.

"Andremo avanti lo stesso anche senza, vorrà dire che il Parco darà il proprio parere a suo tempo, quando il Piano sarà approvato.

Oltre a questo, va detto che Provincia e Regione sono parte della Comunità del Parco". Per quanto riguarda i contenuti dello strumento di pianificazione, qualcosa comincia a trapelare. "A Pianosa si potranno fare attività di ogni tipo, l'importante è che l'iniziativa che il privato vuole fare sia realizzata rispettando regole certe" spiega Vanni. La Provincia non intende agire direttamente sull'isola. "Possiamo anche lanciare delle idee ma andranno tradotte in iniziative concrete dai privati, che a loro volta potrebbero proporre qualcosa che a noi era sfuggito" conclude l'assessore provinciale.

Toni meno diplomatici, invece, arrivano dalla Regione. "Di fatto è tutto bloccato" prorompe l'assessore all'Ambiente Tommaso Franci "il commissario non agisce in uno stato di legittimità". Detto questo, alla base di tutto resta il Protocollo d'intesa siglato il 29 marzo 2000 tra il Ministero delle Finanze, la Regione Toscana, la Provincia di Livorno, il Comune di Campo nell'Elba e l'Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano per l'utilizzazione dei beni demaniali dell'ex struttura carceraria dell'isola. In questo strumento sono previsti tre tipi di attività: agricoltura biologica, la creazione di un polo didattico-scientifico e, infine, un turismo contingentato. Al momento attuale, se si escludono gli studi scientifici, l'unica attività presente sull'isola sono le visite guidate. Per quanto riguarda l'agricoltura occorrerà attendere la fine del contenzioso fra lo Stato e il Comune di Campo nell'Elba.

Roberto Miliani

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