pianosapianosa

PIANOSA E' SOPRATTUTTO UN AFFARE

Lisola, 9 aprile 1999

L'INTERVENTO dell'Associazione per la Difesa dell'Isola di Pianosa

"Pianosa è soprattutto un affare"

La questione Pianosa si presenta in questo periodo difficilmente comprensibile: la Regione, col suo il Presidente Chiti e l'Assessore Del Lungo, non si fida dell'Amministrazione Campese, e in particolare del progetto del Professor Totaro; il Comune di Campo ha palesato dubbi sulle richieste d'immobili degli organi dello stato che dovrebbero tutelare e proteggere Pianosa; l'Ente Parco Arcipelago Toscano ha sposato il progetto Campese ma non sembra spingerlo più di tanto, è incaricato di predisporre la tutela di Pianosa ma dimostra chiari contrasti con Regione e Ministero dell'Ambiente (l'atto dimissionario del Professor Tanelli è una chiara espressione di disagio); il professor Totaro sostiene il suo progetto, elogia l'Ente Parco e accusa di centralismo la regione, colpevolizzandola di essersi svegliata con due anni di ritardo. Troppa confusione per capire veramente la situazione.

Abbiamo accennato ad un'accusa di letargia e centralismo da parte di Totaro alla Regione. Niente da eccepire sulla prima accusa, ma proprio di centralismo Totaro non dovrebbe parlare, dal momento che Pianosa, dopo Ottaviano Augusto e Napoleone, dovrebbe vedere in lui il terzo imperatore... Solo lui vorrebbe decidere chi comanderà, chi tutelerà e gestirà il patrimonio Pianosa e gli investimenti che vi saranno. Complimenti professore, ma soprattutto complimenti a chi consente questi "giochetti".

Siamo felici di sapere che Pianosa verrà finalmente di fatto compresa nel territorio del Comune di Campo, ma tutto questo bailamme ricorda intrighi di palazzo ben più noti. Il professor Totaro, il Consigliere Luciano Muti e il Sindaco Pertici sembrano (ben ridimensionati) rinverdire le parti rispettivamente di Mazzarino, di Rischelieu e del Re Sole.

Ci piacerebbe tanto poter scherzare in questo tono immaginando la nuova corte di Francia, ma a Pianosa si continua a pescare e le sue ricchezze si rovinano sempre più e, quindi, non è proprio il caso di continuare, anche perché nessun moschettiere s'intravede all'orizzonte.

Come accadeva nel romanzo di Dumas, anche ora non vediamo nessuna umanità nei discorsi dei protagonisti, nessun rispetto per il passato e le tradizioni che hanno contraddistinto la vita civile dell'isola. Pianosa è soprattutto considerata un affare, cui tutti vogliono partecipare, quantomeno per crearsi un avamposto per le vacanze.

Ma tra tutti questi, chi, anche se da noi spesso contrastato, ha il diritto di parlare per primo è Luciano Muti, armato del suo amore per Pianosa. Forse il suo difetto è quello di ritenerla troppo una sua cosa; ma vediamo, con piacere, che ammette:

Rimanendo alle idee "illuminate" ecco l'ultima sempre del Muti: facciamo ripulire Pianosa dai detenuti di Porto Azzurro. Ma allora! Vogliamo considerare Pianosa un pezzo d'Italia, o no? Vogliamo che la lunga parentesi d'isola carcere sia chiusa, o no? Forse Pianosa non merita l'operato, e al più presto, degli operai comunali?

Ci sentiremo rispondere che la proposta è una dimostrazione d'oculata e intelligente forma di risparmio. Noi, invece, riteniamo che in Pianosa debba operare personale addetto a determinati servizi e competente, non tanto per una superficiale "ripulita" quanto perché siano rimossi tutti quei materiali, anche altamente inquinanti, che per anni sono stati sepolti o gettati in mare.

Come siamo lontani a che questa sia la perla del Parco dell'Arcipelago Toscano.

Il nostro augurio è che il prossimo sindaco sia un po' meno illuminato e meglio consigliato. Peccato che siamo nel 2000, duecento anni fa chi avesse sbagliato avrebbe pagato, oggi, invece, chi sbaglia si ricandida. Ricordando ancora la storia Francese e saltando di qualche anno, ci domandiamo, inoltre, cosa hanno intenzione di fare i Giacobini, coloro che sperano di scalzare i Re e quale è il loro programma su Pianosa. Saranno forse facili promesse, magari di centouno posti di lavoro, o impegni scadenzati, concreti e realizzabili?

torna indietro