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LA LOTTA DI PIANOSA CONTRO IL DEGRADO

Il Tirreno Extra, 15 giugno 2009

La lotta di Pianosa contro il degrado: ristrutturate due cappelle grazie all'associazione di Mazzei Braschi

PIANOSA. E' il primo intervento finanziato interamente dalla società civile per salvare Pianosa. Un'isola che sta crollando, per usare le parole di Giuseppe Mazzei Braschi, presidente dell'Associazione per la difesa di Pianosa. E che oggi, grazie all'associazione, vede rinascere le cappelle del cimitero. Un investimento da oltre 15mila euro: denaro raccolto dall'associazione grazie alle quote dei soci e alla vendita dei materiale turistico negli spazi della mostra allestita gratuitamente dalla onlus su Pianosa. Le cappelle, come purtroppo molti edifici del paese abbandonato, erano in pessimo stato di conservazione.

Nessuno, da anni, investe per tenere in piedi le mura dell'abitato. Gli unici investimenti sono quelli sugli edifici funzionali alle attività che ancora si svolgono sull'isola: quelle del carcere, della Forestale e del Parco. Il resto cade a pezzi e per chi, come Mazzei Braschi, è nato in questo angolo di paradiso, è una sofferenza. Così due anni fa è venuta ai soci dell'associazione l'idea di risparmiare qualche soldo per investirlo nel restauro degli edifici: sono stati raccolti i fondi e due famiglie associate hanno anche contribuito con risorse proprie. Il progetto di recupero è stato realizzato, gratuitamente, dagli architetti Riccardo Francalanci e Marco Cresti dello studio Cresti di Firenze. I lavori, invece, sono stati affidati alla cooperativa San Giacomo. E al taglio del nastro erano presenti, oltre ai rappresentanti dell'associazione, quelli del carcere, del Parco e della Forestale, insieme al neo sindaco di Campo nell'Elba, Vanno Segnini.

«Siamo partiti dal cimitero - spiega Luca Foresi, vice presidente dell'associazione - perché è un simbolo. Ma è chiaro che ci piacerebbe poter recuperare il maggior numero possibile di edifici». II problema, ovviamente, sono i finanziamenti. «Da soli non possiamo permetterci - continua - interventi superiori a 15-20 mila euro l'anno». Ciò non toglie che, nel cassetto, ci siano già altri progetti. «Una delle strutture sulle quali vorremmo intervenire - continua Mazzei Braschi - è la torre dell'orologio che versa in pessime condizioni». Il presidente dell'associazione è ben conscio che i loro interventi, i primi di questo tipo sull'isola, sono una goccia nel mare. «Pianosa crolla - conclude - sta crollando. Ma nessuno interviene».

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