pianosa

UN OCCHIO ELETTRONICO SULL'ARCIPELAGO

Il Tirreno Extra, 22 gennaio 2009

Un occhio elettronico sull'Arcipelago.
Pronto il nuovo radar che da Pianosa vigilerà su abusivi e sicurezza.
Tutte le imbarcazioni saranno seguite in tempo reale. Un solo clic fornirà dati su tragitto e storia

PORTOFERRAIO. Quella piccola macchia si muove sullo schermo. E' un'imbarcazione che è entrata in una zona protetta, un'area di mare vicina a Montecristo dove la navigazione è proibita. L'operatore della Capitaneria preme un tasto sul computer e sullo schermo appare un lungo elenco di dati sulla nave "fantasma". E'un peschereccio straniero, forse arrivato per gettare le proprie reti illegalmente in zona protetta. Scatta l'allarme e i pescatori di frodo - che ora non hanno possibilità di fuggire visto che i loro movimenti sono stati registrati - vengono intercettati da una motovedetta. Questa storia è solo immaginata. Ma presto potrebbe diventare realtà.

E' infatti stato installato - e tra poco potrà entrare in funzione non appena tutte le pratiche burocratiche saranno sbrigate - il nuovo radar di Pianosa. Uno strumento, voluto fortemente dal Parco (che lo ha pagato) e dalla Capitaneria, che permetterà di monitorare un cerchio del diametro 60 miglia a partire dall'isola piatta. In pratica, l'intero Arcipelago e anche più in là (il radar ingloberà anche Gorgona e l'Argentario e arriverà alla Corsica). In questo modo ogni movimento di imbarcazioni - dalle petroliere alla barchetta da 4 metri - potrà essere tenuto sotto controllo dalle sale della Capitaneria di Porto. L' occhio elettronico permetterà di intercettare movimenti illegali ma anche intervenire rapidamente in caso di emergenze ambientali - per esempio localizzando in tempo reale navi con carico pericoloso o inquinante che si trovassero in difficoltà - o per inviare soccorsi con maggiore tempestività.

Il radar è già stato installato a Pianosa e una parabola per il sistema wireless (cioè la trasmissione di dati senza fili) è stata montata sul monte Capanne. Sull'isola piatta è stata ricavato uno spazio per una sala di controllo (nella stessa palazzina usata da Finanza e Forestale) dove gli operatori della Guardia Costiera potranno monitorare 24 ore su 24 l'area coperta dal radar. Quando il centro di controllo di Pianosa non sarà operativo il sistema permetterà di far funzionare il radar a distanza, dalla sala operativa del comando della Capitaneria. Il sistema usato sarà poi integrato con il sistema di controllo satellitare Argomarine presentato nei giorni scorsi (e che inizierà a lavorare da maggio) e, in futuro, con il Vts nazionale, cioè un sistema che dal 2011 permetterà di controllare il mare come si fa con gli spazi aerei dagli aeroporti. Ma già con il solo radar sarà possibile vedere ogni imbarcazione che si muove attorno all'Arcipelago. E semplicemente cliccando sul segno aspparso sullo schermo, avere tutte le informazioni su caratteristiche della nave, carico, equipaggio, tragitto. Il comando della Capitaneria potrà anche entrare in contatto con le imbarcazioni via mai] in tempo reale. «Questo sistema - spiega il comandante della Capitaneria Nerio Busdraghi - è un detterrente eccezionale. Per esempio sarà impossibile gettare le reti in zone proibite senza essere scoperti». Le tracce lasciate sul sistema avranno anche valore nei processi. «In questo modo - aggiunge Busdraghi - si potrà dimostrare senza ombra di dubbio percorsi e attività svolte».

Grande soddisfazione per il progetto viene espressa dal presidente del Parco Mario Tozzi. «Speriamo di poter inaugurare questo strumento con l'inizio della stagione - afferma Tozzi - così le aree protette potranno essere difese da tutti coloro che vanno a fare pesca da strascico con mezzi distruttivi. A tutti gli abusivi potremo dire che la ricreazione è finita».

Gabriele Dini

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