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PIANOSA, ALTRO NO AL RITORNO DEL CARCERE

Il Tirreno, 3 agosto 2001

Contrari al ritorno al passato Regione, Provincia e Parco che sollecitano la cessione ai frati di terreni e immobili
Pianosa, altro no al ritorno del carcere
Le ipotesi della direttrice del Demanio sul polo alberghiero
Il presidente Tanelli: "L'isola dovrà diffondere nel mondo una cultura di tutela ambientale"

PORTOFERRAIO. A chi sarà dato, e come, il patrimonio demaniale di Pianosa? Martedì mattina, nella sede dell'Agenzia demanio di Livorno, si è svolto un vertice al quale hanno partecipato, oltre alla direttrice del Demanio, Giuseppina Sidoti, il presidente del Parco nazionale, Tanelli, l'assessore regionale all'Ambiente, Franci, l'assessore provinciale Vanni, l'ingegner Caselli in rappresentanza del Comune di Campo nell'Elba. L'orientamento emerso in maniera più netta è stato il no alla riapertura del carcere sull'isola.

Da parte dei rappresentanti di Parco, Provincia e Regione, inoltre, martedì è stato confermato l'impegno a operare nei confronti dell'Agenzia demanio a favore della cessione di 220 ettari di terreno agricolo e immobili (caserma Bombardi e Sembolello) ai monaci benedettini della Fraternita di Gesù, così come accordato nel protocollo d'intesa siglato nel marzo 2000. Durante la riunione, la dottoressa Sidoti ha anche parlato dell'ipotesi di creare un polo alberghiero-turistico sull'isola. Un'ipotesi che va nella direzione della valorizzazione, economica, di Pianosa. Il polo turistico-alberghiero è individuato nel paese. Regione, Provincia e Parco hanno ribadito la "necessità" di dar seguito (da subito visto il degrado che regna sull'isola), alla concessione ai monaci, alle strutture universitarie, al Cnr e agli altri istituti di ricerca che hanno avanzato richieste di concessione per sviluppare sull'isola attività scientifiche relativamente alla biologia marina e ai cambiamenti climatici (in questo settore è già attivo il PianosaLab che studia i gas legati all'effetto serra).

Il polo turistico-alberghiero a Pianosa sarà una sorta di "invenzione" alla Porto Cervo, un "paese di plastica" esclusivo riservato a turisti miliardari? Tanelli lo esclude e precisa che niente di nuovo sarà costruito, che gli interventi saranno eseguiti secondo i principi della bio-architettura e che le strutture saranno ecocompatibili (comprese le energie alternative): "Pianosa - dice - dovrà diffondere la cultura dell'ambiente". Ma il patrimonio edilizio pianosino sarà venduto o ceduto dal demanio? "La linea è quella di concedere" risponde Tanelli. Ma la decisione non è stata ancora presa? "No" ha replicato il presidente del Parco.

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