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PIANOSA, FURTI IN CARCERE. IN TRE ALLA SBARRA.

Il Tirreno 13 febbraio 2001

Pianosa, furti in carcere
In tre alla sbarra

LIVORNO. Dal carcere di Pianosa spariva di tutto. Era il periodo in cui la casa circondariale si trovava in dismossione e forse qualcuno ne approfittò per impossessarsi di tutto ciò che gli capitava a mano: dai computer ai bottoni delle uniformi. Ad appropriarsene, in concorso tra loro, sarebbero state tre persone: un un impiegato della casa di reclusione, un agente penitenziario e un dipendente di un Comune dell'Isola d'Elba.

Nei confronti dei tre, considerati i ruoli di pubblico ufficiale o di incaricati di pubblico servizio, è stata avanzata l'accusa di peculato: un'imputazione grave, per la quale saranno processati domani a Livorno dal tribunale in composizione collegiale.

I tre sarebbero riusciti ad appropriarsi della merce depositata nel magazzino del carcere proprio perché l'agente sarebbe stato in possesso delle chiavi. Quindi, sempre secondo le risultanze scaturite dall'inchiesta, non avrebbero incontrato alcuna difficoltà nel portare via 1 computer, 1 monitor di 15 pollici, 5 coperte di lana, 153 asciugamani, 12 lenzuola, 20 rotoli di spago di 300 metri ciascuno, 70 rotoli di carta igienica, 1 pentolone con coperchio, 600 piatti di carta, 700 posate e 800 bicchieri di plastica, addirittura 1560 bottoni da giacca per uniforme, 1300 fregi circolari raffiguranti lo stemma della polizia penitenziaria, 20 fregi per basco, 477 stellette, 1 materasso e 158 libri. Tutto quanto era di proprietà del ministero di Grazia e Giustizia che in questo procedimento giudiziario rappresenta la parte offesa.

Il dibattimento che si aprirà domani dovrà stabilire se sono vere o meno le accuse che la Procura ha avanzato nei confronti di tre imputati.

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